Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

martedì 24 gennaio 2012

03-04/08/2011: da Barcelonnette alle Gole del Daluis in camper (4° giorno: Alta Provenza in bici e camper – Francia - 300 km)



03/08/2011
Lasciata l’area camper di Barcelonnette, ci dirigiamo a sud sulla D900, costeggiando per un tratto la sponda del Lago di Serre Ponçon e, al bivio per Seyne, imbocchiamo la via alla nostra sinistra. Valichiamo facilmente il Col de Maure ed il Col du Labouret, continuando il nostro viaggio lungo una strada tranquilla, che si snoda tra sonnacchiosi, piccoli borghi rurali. Oggi ce la prendiamo con calma, abbiamo bisogno di recuperare le fatiche dei giorni precedenti ed è bello godersi il panorama che scorre lento attraverso i finestrini del camper, fare qualche sosta per assaggiare le golosità culinarie della regione e scambiare due chiacchiere con i nonnini del posto. Giunti a Digne-les-Bains, dopo 85 km, però, finiamo dritti e senza volerlo su una veloce superstrada, che ci scodellerà, 53 km più a sud, nella pittoresca cittadina di Castellane, dominata da un'alta falesia di 200 metri, sulla cui sommità si erge un campanile. E' tardo pomeriggio ed il parcheggio riservato ai camper è completo (Aire Municipale Ancienne Route de Grasse, Castellane - GPS: N 43.84641, E 6.51484 - Tariffa: 9 euro, max 48 ore)

Perciò andiamo alla ricerca di un posto per passare la notte in uno dei tanti campeggi disseminati sulla strada delle famose Gorges du Verdon, che è senz'altro spettacolare, visto che costeggia le gole più grandi d'Europa, seconde al mondo soltanto dopo il Gran Canyon statunitense, ma terribilmente trafficata in questo periodo dell’anno. Avendola già percorsa nel 2006, so che mi procurerà un mix di vertigine, euforia e palpitazioni: la strada è stretta, scavata nella roccia e ci vuole un’attenzione particolare per evitare le sporgenze laterali. In alcuni punti, l’incrocio con altri camper è da brivido e, comunque, tutti i campeggi sono al completo, pure quello più remoto di La Palud, dove finalmente riusciamo a fare manovra ed invertire la rotta di marcia. Peccato, mi sarebbe piaciuto l’indomani fare il periplo completo delle gole in bici (103 km, compresa la magnifica Route des Crêtes, e 2450 metri di dislivello), ma il traffico esagerato renderebbe la cosa troppo stressante e pericolosa. E' un giro che, effettuato in un periodo di bassa stagione, sarebbe un’esperienza unica e fantastica, ne sono certa. Adesso, invece, l'imperativo categorico è quello di allontanarci subito da questa confusione. Visto che in tutta l'area delle gole vige il divieto di campeggio libero o di sosta per camper, una volta ritornati a Castellane, ci reimmettiamo sulla N85 per Digne-Les-Bains e, dopo 300 metri, alla nostra sinistra, troviamo un ampio spiazzo nei pressi del Museo della Resistenza, dove poter trascorrere la notte.



04/08/2011
Ritorniamo verso Castellane ed imbocchiamo la D955, seguendo le indicazioni per il Col d'Allos. Nei successivi 13 km costeggiamo il lago artificiale di Castillon, con la sua diga ad arco, pervenendo, quindi, al bivio con il Colle, che lasciamo, però, alla nostra sinistra per seguire la N202 in direzione di Entrevaux. Dopo circa una ventina di chilometri, poco prima del villaggio, svoltiamo a sinistra e prendiamo la D902 che conduce alle Gorges di Daluis, per fortuna sufficientemente ampia e tranquilla. Man mano che saliamo di quota, il paesaggio cambia. Che meraviglia il contrasto tra il verde brillante della vegetazione ed il rosso vinaccio delle rocce! Questo luogo è chiamato il “Colorado” delle Alpi ed è un vero spettacolo: gole profondissime sono state scavate nei millenni dalle acque del Var, lungo la sua corsa verso il Mediterraneo. 

La strada, all'andata, aggira in un unico senso di marcia le numerose, strette gallerie, essendo, queste ultime, percorribili soltanto nel senso inverso (col camper, al ritorno, siamo passati a filo). Superiamo il Point Sublime e la Clue d'Amen, con due splendidi belvedere. Un ambiente particolarmente suggestivo, che termina quando la strada scende in corrispondenza del corso d'acqua. La valle allora si allarga, i colori tornano quelli di sempre e, dopo 20 km, giungiamo a Guillaumes, dove, tra l'altro, c'è un'area camper gratuita dietro la stazione dei vigili del fuoco, sulla riva del fiume (GPS: N44.087770, E006.852850 - € 2 gettone per servici presso bar-tabacchi). Da qui, risalendo una bella strada a tornanti per circa 13 km, arriviamo alla stazione sciistica di Valberg. 
La nostra intenzione sarebbe quella di fare il circuito intero delle gole e, quindi, dopo aver raggiunto Beuil, scendere lungo le Gorges del Cians, affluente del Var, per ritornare, infine, di nuovo ad Entrevaux, completando un anello di 83 km. Purtroppo, all'uscita dell'abitato di Valberg, un cartello vieta il passaggio ai mezzi di larghezza superiore ai 2,5 metri e di altezza superiore ai 3,10 metri. Accipicchia, che peccato! E vabbè, non c'è niente da fare, bisogna proprio ritornare indietro. Certo che, a saperlo prima, non ci saremmo avventurati fino ai 1700 metri di quota di Valberg per niente. Dietro front! Ripercorriamo i 13 km in discesa fino a Guillaumes e risaliamo all'apice delle gole, scomparendo, poi, all'interno degli striminziti tunnel per riuscirne, ogni volta, dopo pochi secondi, con un gran sospiro.





Ritornati all'incrocio con la D202, svoltiamo a sinistra e scendiamo a Entrevaux, circondato da un'ansa del Var e dalle montagne provenzali. 


Parcheggiato il camper nei pressi della piccola stazione ferroviaria, dove transita il Pignes (storico trenino a vapore che collega Nizza a Digne-les-Bains, attraversando paesaggi pittoreschi tra le anse dei fiumi, campi di lavanda, strette gole, decine di ponti, viadotti e gallerie), andiamo alla scoperta di questo piccolo borgo medievale. 


Dopo aver superato il ponte sul fiume e l'impressionante ponte levatoio, attraverso la Porta Reale, accediamo alla città storica.


Ci incamminiamo, quindi, lungo una stretta stradina che conduce alla cittadella, costruita su un abbagliante sperone roccioso a strapiombo sui tetti del borgo, arrampicandoci, poi, su per una ripida rampa fortificata che sale a zig zag. Stupendi gli scorci che si intravedono attraverso le strette feritoie aperte nella muraglia.



Alla fortezza ci arrivo con la lingua per terra, ma la fatica è ben ripagata dall'incredibile panorama sulla valle del Var che si gode da quassù. 
Visitiamo le varie stanze, le celle, le prigioni sotterranee, buie ed inquietanti, percorrendo su e giù gli stretti, angusti cammini.


Poi scendiamo di nuovo al villaggio. Un susseguirsi di stradine tortuose e pittoresche, fiancheggiate da antiche, alte abitazioni, che non lasciano filtrare la luce del sole. Botteghe, fontane, una cattedrale, un curioso museo della moto, di proprietà di un gentilissimo italiano, che si può visitare gratuitamente o lasciando un obolo a piacere.
Ritornati al camper, decidiamo di spostarci a Touët sur Var, altro piccolo, singolare villaggio medievale, le cui case, alte e strette, le une contro le altre, letteralmente incollate ad una falesia verticale, ricordano un po' la particolare architettura dei villaggi tibetani. 

Troviamo un posto per la sosta notturna nel parcheggio della tranquilla stazioncina e da qui, domani, potremo risalire, in bici questa volta, le gole del Cians.




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