Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

mercoledì 10 ottobre 2012

GROSSGLOCKNER in bici (Austria 2012) - 11° giorno

01/08/2012: da Fusch al Grossglockner (22 km di salita - 1685 metri di dislivello - in bici da corsa)

Ghiacciaio del Pasterze
Quando Marco scarica la sua mountain bike dal camper e trova entrambe le gomme a terra, non fa una piega, come se la cosa fosse la normalità. Sogno o son desta? Appoggia lo zaino a terra, riapre il camper, toglie l’occorrente e, con tranquillità, sostituisce le camere d’aria forate. Così, alle 10 di una soleggiata mattina d’inizio agosto, saltiamo in sella alle nostre rispettive bici e ci immettiamo sulla Grossglockner Hochalpenstrasse, la strada alpina a pagamento, che valica il Grossglockner. Troppo tardi: il traffico a quest’ora è impressionante. Avevo notato numerosi ciclisti dirigersi verso il Passo già all’alba e adesso ne capisco la ragione. 
Ogni anno, ma solo nel periodo estivo, quando la strada non è invasa dalla neve e, quindi, praticabile,  circa 200.000 auto, 80.000 moto e 5.000 pullman la percorrono, sia perché è la via di collegamento più breve tra il Salisburghese e la Carinzia, sia per vedere il ghiacciaio del Pasterze, il più esteso delle Alpi Orientali.
Pazienza, ci tocca salire in queste condizioni. Cielo limpido e azzurro. Nei primi 6 km fino al casello, le lievi pendenze sono l’ideale per riscaldare un po’ i muscoli e prepararli per i successivi 16, ben più ostici, dove è concentrato gran parte del dislivello. 
Alla fine della corsia preferenziale riservata ai ciclisti, che non pagano in termini di denaro, ma di polmoni, premiamo il pulsantino sulla colonnina posta a sinistra e le sbarre si aprono, come d’incanto, per farci passare. I veicoli a motore, invece, devono pagare un pedaggio: 22 euro le moto, 32 le auto e 49 i camper e i bus. 
Da questo punto, la strada inizia a salire alternando pendenze tra l’11-12% ed il 9-10%. Rari i tratti al di sotto del 9%. La carreggiata è larga, a due e, in alcuni tratti, a tre corsie. In effetti sembra più un’autostrada che una strada di montagna. I chilometri scorrono lentamente sotto le nostre ruote e, a rendere stressante l’ascesa, una fila interminabile di auto, moto, camper e pullman. Ci passano accanto senza tregua, tanto da rendere problematico persino l’attraversamento della strada. Il panorama, però, è di una bellezza strepitosa, con i ghiacciai sempre in primo piano, ed è a questo meraviglioso paesaggio che dedico tutta la mia attenzione per isolarmi. 
Tornante dopo tornante, ognuno dei quali seguito da lunghi, ripidi, drittoni, arriviamo ad un crocevia: a sinistra si sale al belvedere, a destra, dopo uno strappetto che porta ad un punto di ristoro, si scende dal versante opposto, verso Lienz. 
Procediamo verso il belvedere (Edelweisspitze), superando una coda di auto e moto ferme, in attesa di poter salire anch’esse. Infatti, l’accesso al belvedere è regolato da un tipo che lascia passare tanti veicoli tanti quanti ne scendono, perché la strada è stretta e il parcheggio lassù è piccolo. Inorridisco, queste persone non spostano il loro posteriore dal sedile della macchina nemmeno per fare un paio di chilometri a piedi .. e c’è pure un sentiero come alternativa alla strada. Può darsi che tali individui amino veramente la montagna, ma c’è una bella differenza tra il viverla e l’osservarla. 
Con questo pensiero, mi inerpico sugli ultimi due, irti chilometri. La pendenza varia dall’11% al 14% e il fondo in pavè accresce la difficoltà. Sono soltanto 4 tornanti. La fatica, a questo punto, è tanta, ma la soddisfazione va di pari passo … tanto più fatico, maggiore è la gioia di avercela fatta. Quando sbuco sul belvedere, sono ricompensata ampiamente di tutta la mia tribolazione: uno spettacolo di montagne a 360°. Siamo a 2571 metri s.l.m … la vista spazia su 37 cime di oltre 3000 metri di quota. Davvero impagabile!
Ridiscesi a Fusch, troviamo un foglietto sul camper. La direzione del campeggio ci invita gentilmente a pagare la notte passata nel parcheggio antistante, di loro proprietà. Vabbè, assolviamo il nostro onere; sono pochi euro, ma potevamo evitarli se avessimo saputo che era possibile lasciare il camper nei pressi del casello del pedaggio.
Ripartiamo verso Lienz, che raggiungiamo valicando il Passo Felbertauern da Mittersill sulla strada n. 108 e dopo 101 km. 
Continuiamo ancora sulla n. 100 per 20 Km, fino a Oberdrauburg, dove parcheggiamo il camper in centro al paese, punto base per il giro in bici che compiremo domani ... tempo permettendo.

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