Ghiacciaio del Pasterze |
Quando
Marco scarica la sua mountain bike dal camper e trova entrambe le
gomme a terra, non fa una piega, come se la cosa fosse la normalità.
Sogno o son desta? Appoggia lo zaino a terra, riapre il camper,
toglie l’occorrente e, con tranquillità, sostituisce le camere
d’aria forate. Così, alle 10 di una soleggiata mattina d’inizio
agosto, saltiamo in sella alle nostre rispettive bici e ci immettiamo
sulla Grossglockner Hochalpenstrasse, la strada alpina a pagamento,
che valica il Grossglockner. Troppo tardi: il traffico a quest’ora
è impressionante. Avevo notato numerosi ciclisti dirigersi verso il
Passo già all’alba e adesso ne capisco la ragione.
Ogni anno, ma
solo nel periodo estivo, quando la strada non è invasa dalla neve e,
quindi, praticabile, circa 200.000 auto, 80.000 moto e 5.000 pullman la percorrono, sia perché è
la via di collegamento più breve tra il Salisburghese e la Carinzia,
sia per vedere il ghiacciaio del Pasterze,
il più esteso delle Alpi Orientali.
Pazienza,
ci tocca salire in queste condizioni. Cielo limpido e azzurro. Nei
primi 6 km fino al casello, le lievi pendenze sono l’ideale per
riscaldare un po’ i muscoli e prepararli per i successivi 16, ben
più ostici, dove è concentrato gran parte del dislivello.
Alla fine
della corsia preferenziale riservata ai ciclisti, che non pagano in
termini di denaro, ma di polmoni, premiamo il pulsantino sulla
colonnina posta a sinistra e le sbarre si aprono, come d’incanto,
per farci passare. I veicoli a motore, invece, devono pagare un pedaggio: 22 euro le moto, 32 le auto e 49 i camper e i bus.
Da questo punto, la strada inizia a salire alternando pendenze
tra l’11-12% ed il 9-10%. Rari i tratti al di sotto del 9%. La
carreggiata è larga, a due e, in alcuni tratti, a tre corsie. In
effetti sembra più un’autostrada che una strada di montagna. I
chilometri scorrono lentamente sotto le nostre ruote e, a rendere
stressante l’ascesa, una fila interminabile di auto, moto, camper e
pullman. Ci passano accanto senza tregua, tanto da rendere
problematico persino l’attraversamento della strada. Il panorama,
però, è di una bellezza strepitosa, con i ghiacciai sempre in primo
piano, ed è a questo meraviglioso paesaggio che dedico tutta la mia
attenzione per isolarmi.
Tornante dopo tornante, ognuno dei quali seguito da lunghi,
ripidi, drittoni, arriviamo ad un crocevia: a sinistra si sale al
belvedere, a destra, dopo uno strappetto che porta ad un punto di
ristoro, si scende dal versante opposto, verso Lienz.
Procediamo
verso il belvedere (Edelweisspitze), superando una coda di auto e moto ferme, in
attesa di poter salire anch’esse. Infatti, l’accesso al belvedere
è regolato da un tipo che lascia passare tanti veicoli tanti quanti
ne scendono, perché la strada è stretta e il parcheggio lassù è piccolo. Inorridisco, queste persone non spostano il loro posteriore
dal sedile della macchina nemmeno per fare un paio di chilometri a piedi .. e
c’è pure un sentiero come alternativa alla strada. Può darsi che
tali individui amino veramente la montagna, ma c’è una bella
differenza tra il viverla e l’osservarla.
Con questo pensiero, mi
inerpico sugli ultimi due, irti chilometri. La pendenza varia dall’11% al 14% e il fondo in pavè accresce la difficoltà. Sono soltanto
4 tornanti. La fatica, a questo punto, è tanta, ma la soddisfazione
va di pari passo … tanto più fatico, maggiore è la gioia di
avercela fatta. Quando sbuco sul belvedere, sono ricompensata
ampiamente di tutta la mia tribolazione: uno spettacolo di montagne a
360°. Siamo a 2571 metri s.l.m … la vista spazia su 37 cime di oltre 3000 metri di quota. Davvero impagabile!
Ridiscesi
a Fusch, troviamo un foglietto sul camper. La direzione del campeggio
ci invita gentilmente a pagare la notte passata nel parcheggio
antistante, di loro proprietà. Vabbè, assolviamo il nostro onere; sono pochi euro, ma potevamo evitarli se avessimo saputo che
era possibile lasciare il camper nei pressi del casello del pedaggio.
Ripartiamo
verso Lienz, che raggiungiamo valicando il Passo Felbertauern da Mittersill sulla strada n. 108 e dopo 101 km.
Continuiamo ancora sulla n. 100 per 20 Km, fino a Oberdrauburg, dove
parcheggiamo il camper in centro al paese, punto base per il giro in
bici che compiremo domani ... tempo permettendo.
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