Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

venerdì 14 dicembre 2012

25/11/2012: LUNGO LE SPONDE DEL SERIO (da Seriate a Casale Cremasco in mountain bike)

(104 km e 112 metri di dislivello)




Per pura combinazione, mi ritrovo ancora, nel giro di pochi giorni, a percorrere in bici gli argini di un fiume. Il Serio non è certo paragonabile al Po, ma ha anch'esso le sue attrattive. Ben venga, dunque, qualche variazione ai soliti percorsi, soprattutto in questo periodo autunnale. Sono numerosi i ciclisti che, con il sopraggiungere della stagione fredda, abbandonano l’asfalto o le lunghe salite per dilettarsi in veloci incursioni nei boschi o piacevoli pedalate lungo strade sterrate con la mountain bike. Il cambiamento aiuta a rinnovare lo stimolo e, per quanto mi riguarda, queste piccole avventure mi regalano tanta spensieratezza. E' come se tornassi indietro nel tempo, a quei momenti dell'infanzia in cui il gioco era l’occupazione predominante delle mie giornate, la mente ancora libera e lontana da altri pensieri. E così, dopo aver captato gli accordi tra Marco, Davide e Francesco sulla loro escursione in mountain bike lungo la sponda del Serio, animata da grande curiosità, mi aggrego al piccolo gruppo senza troppa preoccupazione. L’itinerario che affronteremo si svolge, infatti, nella provincia bergamasca ed io conosco più o meno i luoghi; nel momento in cui mi rendessi conto che la mia andatura fosse d’impiccio alla corsa dei miei, ben più scattanti, compari, posso staccarmi da loro quando voglio e continuare il giro da sola. Pertanto, alle 8,00 di una fredda mattinata domenicale, agganciamo le tacchette delle scarpe ai pedali e, da Grumello del Monte, ci dirigiamo verso Seriate attraverso vie secondarie o piste ciclabili deserte e tranquille. Nei pressi dell'Iper siamo costretti a pedalare per qualche minuto sulla statale. Seguiamo il cartello con l’indicazione del Parco Regionale del Serio Nord e raggiungiamo la stradina con cui vi si accede, situata nelle vicinanze del canile municipale. Il Parco si sviluppa da Seriate fino allo sbocco del Serio nell'Adda, quindi da nord verso sud. Decidiamo di percorrere la sponda destra del fiume, la quale, a differenza di quella sinistra, non è fiancheggiata da una larga e facile pista ciclabile, ma da un sentiero che, seguendo la conformazione del terreno, permette dei single track più spassosi. Per coloro che, invece, preferiscono fare una pedalata più rilassante, l'ingresso alla ciclovia si trova nei pressi delle piscine comunali di Seriate (si percorre Via Francesco e Canetta e Torquato Decò, una sola via con tanti nomi, per 400 metri e poi Via Lazzaretto). Si attraversa il parco e in fondo, a sinistra, si stacca la pista che costeggia tutto il fiume fino a Ghisalba per una dozzina di chilometri; una “strada bianca”, bella e adatta a tutti. La sponda destra, come dicevo, è più da scavezzacollo.


Il percorso è caratterizzato da sentieri pietrosi o in terra battuta; a volte sono solo tracce sul greto ghiaioso del fiume, altre volte sono sottili solchi che penetrano in piccoli boschetti con divertenti saliscendi ed un susseguirsi di curve e controcurve. Insomma, un percorso più tecnico ed adrenalinico, che, dopo un'oretta, ci scodella alla località Basella di Ghisalba. Attraversiamo la statale, giriamo a sinistra, passando sopra il ponte e poi svoltiamo subito a destra, per portarci sulla sponda sinistra del fiume. Poco dopo, a destra, inizia lo sterrato che entra nel Parco Regionale del Serio Sud. Il percorso abbraccia paesaggi diversi tra loro: terreni coltivati, boschetti, lande desolate e spoglie. Arriviamo a Romano di Lombardia e continuiamo alternando stradelle di campagna - dove giovani amazzoni lanciano i loro cavalli al galoppo - a sentieri, più o meno visibili, che tagliano tra i campi arati. Dopo 55 km giungiamo a Casale Cremasco. Accipichia ... siamo sconfinati in un’altra provincia. Entriamo in paese, passiamo davanti alla chiesa e percorriamo un tratto di ciclabile asfaltata, dirigendoci a destra, verso Sergnano, per portarci sull'altra sponda del fiume. Poco prima del cartello della frazione di Trezzolasco, imbocchiamo una stradina a destra che diventa subito sterrata. Abbiamo già macinato una quarantina di chilometri da Seriate; per arrivare alla confluenza del Serio con l'Adda ne mancano ancora circa 25, ma per noi è giunta l'ora di ritornare. Seguiamo, quindi, lo sterrato per 5-6 km e, dopo aver superato un ponticello in legno su un piccolo canale, ci troviamo a pedalare lungo una bella stradina che ci porta a costeggiare la riva sinistra del Serio, dal quale ci eravamo un po' allontanati nell'ultimo tratto. Presto, però, ricomincia il sentierino e dobbiamo prestare molta attenzione quando lo stesso si avvicina troppo al bordo del fiume, dove il terreno tende a cedere. 

Al ponte di Romano di Lombardia siamo costretti a salire sulla statale per attraversarlo e ritornare sull'argine opposto, dove riprendiamo lo sterrato percorso all'andata. Usciamo dal Parco Sud e giriamo a sinistra, ritrovandoci di nuovo nei pressi della Basella. Alla rotonda continuiamo dritto e, dopo poche decine di metri, svoltiamo sempre a sinistra, passando davanti alla cava della ditta Testa. Ci infiliamo, quindi, nella Ciclovia dei Castelli, la strada bianca di cui avevo accennato all'inizio e che costeggia la sponda orografica sinistra del Serio. In pratica l’itinerario di oggi si è sviluppato seguendo un tracciato ad “8”. Pedaliamo veloci ed agili fino a Seriate, dove termina la pista ciclabile. Continuiamo, poi, verso destra, in direzione delle piscine e da qui torniamo a casa via Brusaporto, Montello e Chiuduno. Un bel giro, abbastanza faticoso, almeno per me, perchè ho voluto “tenere le ruote” di Davide e Francesco, due saltamartin poco più che trentenni, ma che, oltre ad avermi regalato tanta serenità e delle belle scosse di adrenalina, è stato effettuato, per la maggior parte, lontano dal traffico. E ogni tanto ci vuole!

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